Un manoscritto di Biagio Marin, 1913

Un manoscritto inedito di Biagio Marin è emerso di sorpresa nella mostra organizzata a Trieste dall’IRCI, per i 120 anni della Lega Nazionale: una breve poesia che ha già i caratteri maturi de I canti de l’isola, firmata semplicemente Marino, come altri suoi scritti del tempo. Ma la calligrafia è inequivocabile. A neanche un anno dai Fiuri de tapo Marin si trova a rispondere all’invito di un gruppo di studenti delle scuole tecniche triestine di offrire un suo contributo scritto per una pubblicazione a più mani destinata alla vendita, e al sostegno delle attività della Lega Nazionale. La cartella “Pavanello” degli inediti ha titolo Per un grande amore, raccoglie una trentina di firme e ci fa intravedere al vivo un clima diffuso di interessi e di idealità irredentistiche che connotavano la città di Trieste nel 1913. Sulla Cartella “Pavanello” hanno scritto Piero Delbello e Paolo Sardos Albertini.

E’ scontata l’importanza del manoscritto, uno dei pochi documenti oggi noti della prima attività poetica di Biagio Marin, che nel l913, mentre frequentava l’Università di Vienna era tuttavia presente a Grado e a Firenze, era in corrispondenza con Giuseppe Prezzolini, ed era in collegamento con il trentino-triestino Ferdinando Pasini; con il quale condivideva il progetto di una Voce goriziana, e affidava le sue aspirazioni letterarie più segrete al Libro di Gesky. (Quaderni del CSBM, 2010) ES

Ecco la traduzione:

In mare, attraverso il velo della piova, / vedo una vela bianca, vela nuova;/ bonaccia calma; una manciata di martini/ fanno un lamento di fantolini. // La pioggerella batte sulle pietre/ per addormentare le fate marinare; / dormono [quelle fate] nel mare verde in fondo in fondo; / volano i martini grigi in girotondo. // Cantano le lavandaie ninne nanne/ di quelle vecchie, nostre, gradesi./ Il mare è quieto, liscio e verde verde. / Tutto è zitto; il vento in là si perde.// Marino.

La copertina e il frontespizio del volume pubblicato nel 1913, insieme con l’inedito mariniano, erano già stati forniti al CSBM nel 2009 dal signor Roberto Flego.

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